Voli virtuali negli universi dei propri libri preferiti. Nuotate in compagnia delle sirene. Safari tra elefanti a strisce e purosangue dalle ali di farfalla. Questo e molto altro diventa possibile quando si varcano i cancelli del Regno, il parco a tema più straordinario di tutti i tempi. Ma l'attrazione principale sono loro: le sette principesse androidi create per intrattenere i visitatori. Sempre bellissime, sempre sorridenti, sempre pronte a trasformare i sogni in realtà. Ana, una delle predilette dal pubblico, ama la vita nel Regno. La felicità delle famiglie che accoglie ogni mattina all'ingresso è la sua felicità. Tutto cambia, però, quando Ana incontra Owen. Owen, il ragazzo dagli occhi color cioccolato che lavora nello zoo del parco, è il primo umano che non la tratta come una macchina, il primo che le fa provare un'emozione non contemplata dagli ingegneri che hanno programmato i suoi circuiti: l'amore. E quando Owen sparisce nel nulla, lasciandosi dietro solo un braccialetto carbonizzato, la favola si trasforma in incubo. Accusata di omicidio, Ana si ritrova a combattere per la sua stessa vita, e scopre che nello scintillante Regno che ha sempre chiamato casa niente è come sembra...
La mia recensione
Non so se siete d'accordo, ma per me la bellezza di un libro, si misura con la somma delle ore di sonno perse a leggere e con le emozioni collezionate a fine lettura. Quindi, avendo trascorso un'intera notte a leggere accompagnata dai battiti del mio cuore e dal fruscio delle pagine, direi che "The Kingdom" di Jess Rothenberg è da annoverare tra le migliori letture fatte negli ultimi tempi.
Se mi conoscete da tempo, saprete che ho un debole per la letteratura sci-fi che tratta del limite sempre più sottile che divide le macchine e gli esseri umani, motivo per cui non ho potuto proprio resistere al richiamo di "The Kingdom", romanzo autoconclusivo (per ora, ma visto il finale non escludo che le cose cambino) che mescola fantascienza e thriller per dar vita a una storia potente e mozzafiato.
Da ammiratrice di Jess Rothenberg, mi aspettavo gradi cose da questo libro, ma ammetto che "The Kingdom" è stata una vera sorpresa e che mi ha piacevolmente stupito. Credevo che tra le sue pagine avrei trovato una storia di rivalsa, ambientata in un futuro in cui tutto è possibile, sullo sfondo di un grande amore, e già queste premesse avevano innescato in me tutta una serie di scintille, ma l'autrice ha deciso di sorprenderci con qualcosa che andasse fuori dagli schemi, e la ringrazio infinitamente per averlo fatto.
Mi è bastato leggere qualche capitolo per capire che "The Kingdom" non fosse un romanzo d'amore, bensì una fiaba dark bellissima e disturbante al tempo stesso, in cui Ana una principessa nata in laboratorio con lo scopo di dilettare gli esseri umani, si scopre capace di sentimenti e si accorge di vivere in un mondo pieno di contraddizioni e dolore: un mondo molto simile al nostro. E così, quello che doveva essere un romanzo d'amore per adolescenti, si è rivelato essere una storia di denuncia sociale profondamente femminista, da leggere a cuore aperto e da cui apprendere lezioni fondamentali.
Inutile dire che parlare di un libro carico di colpi di scena come "The Kingdom" non è stata cosa facile, ma leggere pure la mia recensione senza temere spoiler.
Narrato in prima persona dal punto di vista di Ana, "The Kingdom" ci porta nel Regno, il parco divertimenti futuristico in cui, grazie alle avanzate tecnologie, tutto è possibile. Ana è una delle sette Fantasiste, bellissime principesse frutto dell'incredibile abilità nel campo della biomeccanica dei creatori del parco, che li ha spinti a creare ibridi metà metà umani metà macchine capaci di soddisfare ogni richiesta, ma anche a riportare in vita specie animali ormai estinte e creare nuovi sorprendenti incroci tra animali completamente diversi tra loro. Nel Regno, però, è accaduto qualcosa di tremendo e noi scopriamo la verità lentamente, attraverso i capitoli ambientati nel futuro, durante il processo in cui si analizza la possibilità che una macchina si trasformi in un mostro omicida.
Osserviamo il regno attraverso gli occhi meccanici di Ana, che assieme alle sue sorelle vive per gratificare gli ospiti del parco e compiacere gli umani e, pur rimanendo colpiti dalla sua bellezza, sin da subito ci è chiaro che quel parco in cui tutto sembra essere perfetto e carico di gioia, nasconde un'anima nera come la notte. Un'anima che l'intelligenza artificiale delle Fantasiste non sembra essere in grado di percepire, ma che noi scorgiamo tra le crepe: la vediamo dai lacci di velluto che incatenano al letto le Fantasiste ogni sera, dalle violenze e le prevaricazioni a cui le Fantasiste sono sottoposte di continuo (trigger warning: nel libro ci sono riferimenti a morte, violenza sessuale, suicidio), dallo stato mentale e fisico degli animali creati per puro diletto. La percepiamo dai ricordi e dai pensieri di Ana. Lei, che dovrebbe essere felice e grata di essere una Fantasista del Regno, acclamata e ammirata dal mondo intero come modello di perfezione assoluta, d'un tratto non riesce più a sorridere come faceva un tempo. Si fa domande, Ana, mentre le sue sorelle iniziano a comportarsi in modo strano e la morte si fa strada nel parco, mentre il suo cuore inizia a perdere battiti per Owen, mentre la verità riguardo al proprio destino viene a galla e la risposta a queste domande, credetemi, vi sorprenderà.