Titolo: Forse la felicità (Autoconclusivo)
Data di pubblicazione: 10 giugno 2018
Dove acquistarlo: AMAZON
Autore: Egidio Mariella
Editore: Selfpublished
Prezzo: 6,99 €
Pagine: 271
Data di pubblicazione: 10 giugno 2018
Dove acquistarlo: AMAZON
Autore: Egidio Mariella
Editore: Selfpublished
Prezzo: 6,99 €
Pagine: 271
Non c'è spazio per i sogni, lo sa bene Alessio, che ha smesso di credere in qualunque cosa. Non c'è tempo per arrendersi, lo sa bene Luca, che al destino non intende concedere alcuna libertà. Sullo sfondo della loro amicizia si apre uno scontro che sembra non avere né vinti né vincitori, mentre sui ricordi sparsi nella loro casa di periferia si accumula, senza sosta, quel sottile strato di polvere, all'apparenza innocuo, ma in realtà destinato a soffocare anche ogni loro desiderio. Eppure i sogni non muoiono mai. A volte, semplicemente, passano di mano.
Tra le pagine di questo blog mi è capitato di recensire tantissimi romanzi YA nel genere "coming-of-age", romanzi di formazione che parlando di ragazzi in età da liceo che affrontano il passaggio dall'adolescenza all'età adulta attraverso esperienze significative che li spingono alla maturazione. Oggi gli equilibri sono cambiati e in "Forse la Felicità" scopriremo come questo sottogenere si sposi alla perfezione anche alla categoria dei romanzi più adulti. Nel suo libro, Egidio Mariella ci parla di trentenni che loro malgrado sono ancora "bloccati" in quella fase transitoria, attraverso lo sguardo a volte disilluso dei suoi protagonisti, che però nasconde un cuore pieno della speranza di una vita migliore all'insegna della realizzazione personale e dell'amore.
Chiunque appartenga alla mia generazione e alle successive, sa quanto sia complicato definire una precisa fascia di età nel quale avviene il fatidico passaggio dalla giovinezza alla maturità. Qualche decennio fa avere trent'anni significava essere nel pieno della vita adulta: avere una posizione stabile, spesso una famiglia già avviata e dei solidi progetti per il proprio avvenire. Oggi i trenta rappresentano un limbo di precarietà in cui molti ancora-ragazzi devono fare i conti con un presente vacillante e un futuro incerto, costretti a una continua e faticosa ricerca di un posto nel mondo che schiaccia e toglie il respiro a tutti gli altri aspetti della vita, compreso quello affettivo.
Le pagine di "Forse la felicità" aprono per il lettore una finestra schietta e credibile sulla vita di un gruppo di trentenni e sulle loro storie fatte di disillusione e speranza, amicizia e contrasti, cinismo e amore: forze contrapposte che si rimescolano di continuo nelle anime confuse dei protagonisti in cerca del giusto equilibrio. Proprio quelle storie hanno fatto breccia nel mio cuore e sono riuscite a coinvolgermi ed emozionarmi, come se leggessi le lettere di un gruppo di amici lontani di cui aspettavo notizie da tempo, condensate in un libro che è riuscito a commuovermi sinceramente.
La mia recensione
Tra le pagine di questo blog mi è capitato di recensire tantissimi romanzi YA nel genere "coming-of-age", romanzi di formazione che parlando di ragazzi in età da liceo che affrontano il passaggio dall'adolescenza all'età adulta attraverso esperienze significative che li spingono alla maturazione. Oggi gli equilibri sono cambiati e in "Forse la Felicità" scopriremo come questo sottogenere si sposi alla perfezione anche alla categoria dei romanzi più adulti. Nel suo libro, Egidio Mariella ci parla di trentenni che loro malgrado sono ancora "bloccati" in quella fase transitoria, attraverso lo sguardo a volte disilluso dei suoi protagonisti, che però nasconde un cuore pieno della speranza di una vita migliore all'insegna della realizzazione personale e dell'amore.
Chiunque appartenga alla mia generazione e alle successive, sa quanto sia complicato definire una precisa fascia di età nel quale avviene il fatidico passaggio dalla giovinezza alla maturità. Qualche decennio fa avere trent'anni significava essere nel pieno della vita adulta: avere una posizione stabile, spesso una famiglia già avviata e dei solidi progetti per il proprio avvenire. Oggi i trenta rappresentano un limbo di precarietà in cui molti ancora-ragazzi devono fare i conti con un presente vacillante e un futuro incerto, costretti a una continua e faticosa ricerca di un posto nel mondo che schiaccia e toglie il respiro a tutti gli altri aspetti della vita, compreso quello affettivo.
Le pagine di "Forse la felicità" aprono per il lettore una finestra schietta e credibile sulla vita di un gruppo di trentenni e sulle loro storie fatte di disillusione e speranza, amicizia e contrasti, cinismo e amore: forze contrapposte che si rimescolano di continuo nelle anime confuse dei protagonisti in cerca del giusto equilibrio. Proprio quelle storie hanno fatto breccia nel mio cuore e sono riuscite a coinvolgermi ed emozionarmi, come se leggessi le lettere di un gruppo di amici lontani di cui aspettavo notizie da tempo, condensate in un libro che è riuscito a commuovermi sinceramente.
Al centro di tutto ci sono Alessio e Luca, legati da un'amicizia ormai senza tempo, che condividono un piccolo appartamento a Milano e una vita di alti e bassi. Quando lo conosciamo, Alessio sta affrontando la fine di una storia importante che, nonostante l'amore, è crollata sotto la pressione delle ambizioni lavorative. Per affrontare la delusione sentimentale e le altre insoddisfazioni quotidiane, si trincera oltre una barricata di cinismo e disillusione, razionalizzando senza pietà ogni aspetto della vita come fosse un copione già scritto che prevede solo finali tinti di ipocrisia e amarezza. Dall'altro lato c'è Luca, uno spirito romantico e idealista che crede fermamente nell'amore vero e respinge il pragmatismo di Alessio con un tenero e risoluto ottimismo. I dialoghi tra i due amici scandiranno lo scorrere della pagine sollevando quesiti profondi che scivolano dalla penna di Egidio Mariella per insinuarsi dritti sotto la pelle del lettore. Chi dei due ha ragione? Nessuno. Entrambi. Alessio e Luca danno voce all'eterno conflitto tra ragione e sentimento che, almeno una volta nella vita, ha sfiorato il cuore di ognuno di noi incidendovi profonde cicatrici.
"Forse la felicità", con la sua vena nostalgica e la profondità dei pensieri di Luca e Alessio, ha saputo stupirmi e regalarmi riflessioni inaspettate. Ho adorato le storie che si sono intrecciate a quelle dei due protagonisti: amici, amanti, conoscenti, vicini di casa, una moltitudine che ha reso la lettura un'esperienza variegata e interessante.
Nel coro di voci è quella di Alessio a fare da narratore principale e, in alcuni casi, il filtro ironico e disilluso offerto dalla sua prospettiva sembra quasi sovrastare quello di tutti gli altri, compreso Luca, la cui naturale positività rischia di sfociare nell'ingenuità togliendo forza alla sua visione.
Ammetto di essere stata inizialmente un po' messa alla prova dal cinismo del protagonista, ma per mia fortuna presto ho intuito come, nonostante le apparenze, il cuore di Alessio non fosse indurito come voleva lasciar credere: malgrado i colpi e le cicatrici, la sua anima chiedeva a gran voce di essere guarita e tanti piccoli indizi tradiscono la sua voglia di aprirsi verso la possibilità di un nuovo amore. Quello giusto, in grado di spazzare via ogni ombra di disillusione e cinismo.
Negli attimi finali, il libro ha riservato delle svolte sconvolgenti, che hanno rimesso in gioco i ruoli di tutti i protagonisti portando verso un epilogo carico di tali e tante emozioni, da avermi lasciata col fiato sospeso e il cuore in tumulto per ore. Al suo culmine, una conclusione dolceamara non mancherà di farvi riflettere, come è successo a me, su quanto poco conti l'idea della vita che ognuno di noi si è imposto: nonostante tutto essa sarà sempre in grado di sorprenderci e mostrarci nuove strade da percorrere per trovare, forse, la felicità.
"Forse la felicità", con la sua vena nostalgica e la profondità dei pensieri di Luca e Alessio, ha saputo stupirmi e regalarmi riflessioni inaspettate. Ho adorato le storie che si sono intrecciate a quelle dei due protagonisti: amici, amanti, conoscenti, vicini di casa, una moltitudine che ha reso la lettura un'esperienza variegata e interessante.
Nel coro di voci è quella di Alessio a fare da narratore principale e, in alcuni casi, il filtro ironico e disilluso offerto dalla sua prospettiva sembra quasi sovrastare quello di tutti gli altri, compreso Luca, la cui naturale positività rischia di sfociare nell'ingenuità togliendo forza alla sua visione.
Ammetto di essere stata inizialmente un po' messa alla prova dal cinismo del protagonista, ma per mia fortuna presto ho intuito come, nonostante le apparenze, il cuore di Alessio non fosse indurito come voleva lasciar credere: malgrado i colpi e le cicatrici, la sua anima chiedeva a gran voce di essere guarita e tanti piccoli indizi tradiscono la sua voglia di aprirsi verso la possibilità di un nuovo amore. Quello giusto, in grado di spazzare via ogni ombra di disillusione e cinismo.
Negli attimi finali, il libro ha riservato delle svolte sconvolgenti, che hanno rimesso in gioco i ruoli di tutti i protagonisti portando verso un epilogo carico di tali e tante emozioni, da avermi lasciata col fiato sospeso e il cuore in tumulto per ore. Al suo culmine, una conclusione dolceamara non mancherà di farvi riflettere, come è successo a me, su quanto poco conti l'idea della vita che ognuno di noi si è imposto: nonostante tutto essa sarà sempre in grado di sorprenderci e mostrarci nuove strade da percorrere per trovare, forse, la felicità.
Verdetto: un esordio promettente
Livello sensualità:
Non pervenuto
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RispondiEliminaWow, mi rivedo molto in Alessio nella descrizione fatta. Concordo con te sulla visione odierna, avendo 27 anni e zero stabilità e sicurezze ahimè qualche problemino questa società lo avrà pure dico io xD
RispondiEliminaComunque la tua recensione mi ha proprio incuriosita, quindi lo metterò in lista =)