Oggi, per la giornata della memoria, ho deciso di recensire un romanzo letto tempo fa e amato con tutta l'anima. Si tratta di "Ci proteggerà la neve" di Ruta Sepetys, che racconta di un particolare evento legato alla Seconda Guerra Mondiale, narrato però attraverso gli occhi di un gruppo di ragazzi. Un libro forte e disarmante, che mi ha scavato un solco nel petto e che vi racconto con timore, sperando di onorarne la bellezza.
Titolo: Ci proteggerà la neve (autoconclusivo)
Data di pubblicazione: 22 Settembre 2016
Autrice: Ruta Sepetys
Editore: Garzanti
Prezzo: 16, 90 €
Pagine: 368
Joana ha 20 anni ed è fuggita dal suo paese, la Lituania. È fuggita da una colpa a cui non riesce a dare voce. Ma ora davanti a sé ha una distesa di neve e un nuovo nemico: è il 1945 e il Terzo Reich è invaso dai russi. Lei non può che scappare verso l’unica salvezza possibile: una nave pronta a salpare nel mar Baltico. Il porto è lontano, chilometri e chilometri fatti di sete e fame. Accanto a lei ci sono altre anime in fuga: Emilia, una ragazza polacca che a soli 15 anniaspetta un bambino, e Florian, un giovane prussiano che porta con sé un segreto inconfessabile. I due hanno bisognodi Joana. Perché la ragazza sa che non si finisce mai di combattere per la propria vita, ed è pronta ad affrontare ogniostacolo. Finché guardando in alto vedrà un cielo infinito pieno di neve, il suo candore le darà la forza per nonarrendersi.
Appena uscito, Ci proteggerà la neve è salito in vetta alla classifica del «New York Times». Dopo lo straordinario successo di Avevano spento anche la luna, oltre 100.000 copie vendute in Italia, Ruta sepetys torna a raccontarci un episodio veramente accaduto che dà voce a una pagina dimenticata della storia: lituani, polacchi, prussiani, per la prima volta insieme, in fuga verso la salvezza. Passati e persecuzioni diversi uniti dal sogno per la libertà. Un libro sul coraggio, sui segreti che danno la forza per lottare, sulla speranza che è in grado di scalfire anche il muro più alto fatto di odio e paura.
La mia recensione
La guerra è una catastrofe. Spezza famiglie in cocci irreparabili. Ma non è detto che coloro che se ne sono andati siano persi.
Alle volte un libro è molto più che un insieme di carta e inchiostro. Alle volte, un libro è un portale, capace di trasportarti indietro nel tempo, in un luogo sconosciuto che però diventa casa, nelle vite di estranei che presto diventano fratelli e sorelle. "Ci proteggerà la neve" di Ruta Sepetys, vincitore dei Goodreads Choice Awards 2016 nella categoria YA, è proprio quel tipo di libro e io non posso che consigliarvi di leggerlo e lasciare che vi entri nel cuore.
Ma preparatevi, perché tra le sue pagine non troverete solo miele e poesia, bensì anche lo sferzante dolore della Seconda Guerra Mondiale, raccontata attraverso gli occhi di un gruppo di giovani in fuga dall'avanzata Russa, dopo la caduta di Hitler.
So che questi riferimenti potrebbero scoraggiare tanti di voi che temono i romanzi storici, ma vi assicuro che quello di Ruta Sepetys, per quanto storicamente accurato, non subisce il peso del tempo tragico in cui è ambientato. Bensì fa delle ambientazioni il suo punto forte, tessendo ad ampie maglie la storia toccante e tragica di un manipolo di ragazzi alla disperata ricerca della libertà, che nel loro viaggio della speranza trovano spazio per l'amore, l'amicizia, i sorrisi e la gioia di essere in vita. Anche quando tutto sembra ormai perduto.
Poetico, corale, toccante e dolcissimo, "Ci proteggerà la neve" è un avvincente inno alla speranza, ma anche un manifesto di uno dei più tremendi capitoli della nostra storia. Tutti dovrebbero averlo nella propria libreria. Recensirlo per me non è cosa facile, difatti pur avendolo letto mesi fa solo oggi sono riuscita a mettere i miei pensieri nero su bianco. Perché, come ho detto, certi romanzi sono esperienze che ti mettono sottosopra i pensieri e ritrovarne il bandolo può essere arduo.
Che cosa erano diventati gli esseri umani? Era la guerra a renderci malvagi o si limitava ad attivare il male latente dentro di noi?
Ruta Sepetys ha un dono: quello della poesia più pura e disarmante, con cui riesce a dipingere con pennellate vivaci e cariche, le storie di personaggi incredibili, che ti restano impresse nella mente come quadri di cui è difficile dimenticarsi. Quando un simile dono viene affiancato al coraggio di voler far luce su eventi storici tanto sconosciuti quanto drammatici, il risultato non può che essere eccezionale.
"Ci proteggerà la neve" non è solo uno dei romanzi storici YA più belli che abbia mai letto, ma anche uno tra i più illuminanti, poiché la vicenda di cui narra, ovvero l'affondamento nel Mar Baltico del transatlantico Wilhem Gustloff su cui persero la vita diecimila civili in cerca di libertà, è sconosciuta ai più. Eppure è un avvenimento reale, che ha falciato vite e mietuto sogni, affogato segreti, cancellato sorrisi.
A raccontarcelo sono le voci di quattro protagonisti, che attraverso brevi ma incalzanti capitoli in cui si alternano i loro punti di vista, si fanno strada nel cuore del lettore, catturandolo in una morsa. L'infermiera Joana, tormentata dai sensi di colpa e determinata a lasciarsi la guerra alle spalle; Emilia, quindicenne cresciuta in fretta, con un bambino in grembo e troppi ricordi da cancellare; Florian, lo sfuggente sognatore con una valigia piena di segreti da proteggere e Alfred, soldato fedele al Furer nonostante gli orrori di cui si è macchiato in suo nome. Le loro storie, i loro segreti, i loro misteri, i loro amori e i loro tormenti riempiono le pagine di struggente e poetica meraviglia.
Alcuni di essi sono eroi, come l'inarrestabile Emilia, forte come una tempesta nella sua fragilità di ragazzina, o come Florian, i cui segreti sono proporzionali alla sua purezza d'animo, o come Joana, pronta a tutto pur di aiutare i suoi compagni sventurati. Altri sono carnefici, come Alfred. Tutti, però, sono capaci di lasciare in qualche modo un segno indelebile, perché semplicemente ignorare la bellezza di un simile romanzo è impossibile.
Gli assassini non sempre uccidono. Spesso non hanno nemmeno del sangue sulle mani.