E' bello quando i romanzi superano le tue aspettative e questo è il caso del libro autoconclusivo "Lo sbaglio più bello della mia vita" di Katie Cotugno, letto senza troppe speranze e amato alla follia fino all'ultima riga.
Titolo: Lo sbaglio più bello della mia vita
Data di pubblicazione: 24 giugno 2014
Editore: Sperling & Kupfer
Autrice: Katie Cotugno
Prezo: 15,90 €
Ebook: 9,90 €
Pagine: 278
Il mio voto
Il mio voto
Questa è una storia d’amore. Ma non è la favola del primo bacio. O del colpo di fulmine che aggiusta tutto. Parla di Reena, che da sempre è innamorata di Sawyer e pagherebbe per un suo sguardo. E parla di Sawyer, che un giorno all’improvviso si accorge di lei e la trascina in una storia tormentata, e un altro giorno all’improvviso se ne va, lasciandola sola con i suoi sedici anni, i suoi sogni infranti e una bambina in arrivo. Poi, dopo tre anni, eccolo di ritorno. Come se il cuore di Reena fosse un giocattolo da smontare e rimontare. Come se per imparare ad amare fosse necessario farsi del male. Sbagliare e riprovare. Come se Reena e Sawyer stessero vivendo una vera storia d’amore.
La mia recensione
E il bello è che sono disposta a perdonarlo. Malgrado tutto. Madre a nemmeno diciassette anni e con davanti a me un avvenire desolato quanto un paesaggio lunare, e mi basta vederlo per struggermi come se riascoltassi una vecchia canzone che avevo dimenticato per non so quale motivo.
Com’è possibile che Dio, nella sua immensa saggezza, permetta che possa succedere tutto questo? Da "Lo sbaglio più bello della mia vita"
A volte, quando mi ritrovo nel bel mezzo di un oceano di letture deludenti, mi scopro a domandarmi per quale motivo mi ostini a sommergermi di storie che non mi appartengono, scritte da persone che non conscerò mai e che non sapranno mai quali corde toccare per emozionarmi davvero. Ma poi, come per incanto, accade che tra le mani mi capiti un romanzo che senza preavviso mi lascia senza fiato, con un sorriso beato sulle labbra e il cuore gonfio di sensazioni travolgenti. Ed è allora, mentre la risacca di emozioni mi porta a largo e i miei pensieri si fondono con quelli dei protagonisti, che mi dico: "Ecco. Questo è il motivo per cui non posso privarmi del piacere della lettura". Ebbene, "Lo sbaglio più bello della mia vita" è stato per me uno di quei libri capaci di convincermi che, quando la penna di un autore è davvero buona, non si può sfuggire alla magia racchiusa nelle parole.
Nel suo romanzo d'esordio, Kate Cotugno, ha deciso di osare. Spaziando tra il passato e il presente della sua protagonsta, ci ha raccontato la storia di un amore incosciente e senza mezze misure, di scelte dettate dall'impulsività adolescenziale e di conseguenze che cambiano ogni cosa in modo irreversibile. E, dopo la lettura, posso dire di aver apprezzato il suo coraggio.
In questo momento storico, in cui la moda vuole che le storie d'amore siano accompagnate ad argomenti molto delicati, non è cosa di tutti i giorni imbattersi in un libro che sappia conservare quel realismo tipico della vita vera. Ma Kate Cotugno ci è riuscita alla perfezione. Con uno stile diretto e senza fronzoli, ma comunque poetico e vibrante, ha saputo riportare tra le righe l'essenza di un amore troppo grande e pericoloso per i sedici anni della protagonista, ma anche la crescita interiore e la consapevolezza che la maternità, seppur prematura e inattesa, reca con sé. Pur non essendo uno di quei libri che tolgono il sonno con amori proibiti e passionali, "Lo sbaglio più bello della mia vita" sa lasciare il segno. Perché a volte non servono cattivi ragazzi e dramma smisurato per far di un romanzo d'amore un buon romanzo d'amore. Peccato per la traduzione, piena di refusi imperdonabili.
Era una strana sensazione, ma avevo cominciato a pensare alla vita che mi cresceva dentro come a una persona, un cuoricino in via di formazione che batteva ritmicamente sotto il mio. Una volta, navigando in Internet fino a tarda notte, ero capitata su un sito che paragonava i vari stadi di sviluppo dell’embrione alla grandezza di un frutto: il vostro bambino ha le dimensioni di un acino d’uva, il vostro bambino ha le dimensioni di un mango. In quel momento sentivo un bimbo-mango dentro di me: io e lui formavamo una cosa sola. Da "Lo sbaglio più bello della mia vita"
Quella narrata da Kate Cotugno non una semplice storia di sentimenti e batticuori adolescenziali, bensì un vero e proprio spaccato di vita, un confronto tra presente e passato e, ancora di più, il racconto della nascita, della fine e della resurrezione di un amore. Quello tra Sawyer e Reena, due opposti che si attraggono, due anime affini che affrontano una schiera di difficoltà, che si lasciano e si scontrano collidendo l'una con l'altra come nuvole in un temporale, ma che non riescono a stare lontane nemmeno quando tutto sembra ormai finito.
Come ho accennato, la narrazione spazia tra un "Prima", in cui conosciamo la Reena sedicenne che va in giro con la sua valigia piena di sogni per il futuro, e un "Dopo" in cui, a due anni di distanza, i sogni di Reena sono completamente mutati. Ma che si tratti del passato o del presente, per Reena esiste un solo grande amore, nonché una sola grande debolezza: Sawyer.
Attraverso i capitoli ambientati nel passato scopriamo che Sawyer, di qualche anno più grande di lei, è la persona che Reena ha osservato in silenzio per tutta la vita aspettando che la notasse. Almeno fino al momento in cui lui ha deciso di stravolgere ogni cosa, dando il via a una serie di eventi che hanno cambiato per sempre il futuro di entrambi, nel bene e nel male. Nei capitoli ambientati nel presente, infatti, leggiamo di una Reena diversa, più pragmatica, più adulta, che ha rinunciato al sogno di viaggiare on the road per il mondo, al college prestigioso a cui sperava di iscriversi in anticipo e alla libertà a cui aveva sempre agognato. E il motivo di tutte queste rinunce ha un nome: Hannah. A diciotto anni Reena è una ragazza madre che cresce la sua bambina a testa alta, sfidando chiunque provi a giudicarla.
Amare Sawyer non è cosa facile, né per Reena né per i lettori. Egocentrico, ribelle e sregolato nei capitoli ambientati nel passato, Sawyer mette alla prova la pazienza di chiunque gli stia attorno. Ma, quando si è matematicamente certi di odiarlo succede qualcosa nel presente e tutto cambia, muta, si evolve. Così, proprio come Reena, ci si ritrova sbalzati in una giostra di odio/amore per questo ragazzo che non è un principe azzurro ed è lontano anni luce dalla perfezione, ma riesce comunque a entrarti nel cuore e a intenerirti con la sua insicurezza.
Questo è un romanzo sulle seconde possibilità, sul perdono e sulla redenzione che ci insegna che non è mai troppo tardi per imparare ad amare.
«Dimmi che mi ami», mi intima, senza muovere un muscolo.«Mmm?» bofonchio contro la sua spalla. Guardo in su. Sawyer si appoggia sugli avambracci e posso contargli le lentiggini sulla faccia mentre si china su di me. «Eh?»«Dimmi che mi ami», ripete. E dal cupo lampeggiare dei suoi occhi verdi capisco che è importante per lui saperlo, come se avesse fatto una promessa a se stesso. Prima di andare avanti vuole sentire quelle parole pronunciate da me. «Reena.» Ora è quasi implorante. «Dimmi che mi ami.»Non farmi questo, vorrei dirgli. Non puoi. Non posso.Quando se n’era andato, stringevo un Ti amo nel palmo della mano come un talismano. Ti amo. L’unica cosa che lui mi aveva dato e che non gli avevo restituito. L’unica cosa che avevo tenuto per me. Da "Lo sbaglio più bello della mia vita"