martedì 21 gennaio 2014

Teaser Tuesday #65



Torna l'appuntamento con Teaser Tuesdays rubrica ideata dal blog Should be Reading, che posto ogni martedì. 

Le regole sono semplicissime e tutti possono partecipare e condividere con i propri teaser! 


Ecco le regoline! 


  • Prendi il libro che stai leggendo;
  • Aprilo in una pagina a caso;
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto. 

Andiamo un po' a vedere cosa ho scovato io oggi!


Da: Onyx, di Jennifer Armentrout che sto leggendo in anteprima e che potete vincere qui.




Scuotendo la testa, andai verso la porta. «Continui a ripeterlo...»
«Che vuoi dire?» chiese.
Per un attimo chiusi gli occhi. «Dici di volermi, ma non basta.»
«Te l'ho dimostrato.»
«No, non è vero.» dissi girandomi di scatto.
«E quello cos'era allora?» disse facendo cenno al tavolo. Arrossii. «Credo di averti dimostrato che mi piaci. Se vuoi te lo dimostro ancora. E ti ho portato un biscotto a scuola.»
«Ti sei messo il mio biscotto in bocca!» dissi buttando in aria le mani.
Mi sorrise come se fosse un bel ricordo. «Pensa al tavolo...»
«Comportarti da cane in calore ogni volta che sono nei paraggi non dimostra un bel niente, Daemon.»
Si vedeva che cercava con tutte le forze di reprimere una risata. «Ah no?»
«No. Sai cosa ti dico? Lascia perdere.»
«Non lascio perdere per niente, Kat.»
Misi una mano sulla maniglia ma lui mi fermò. «Vuoi sapere perché ti ho dato appuntamento in biblioteca venerdì quando sei tornata?» chiese. «Avevi ragione, non volevo che ci vedessero insieme.»
Sentii un'ondata di nausea. «Lo sapevo, pensi sempre e solo a te stesso.»
«E come sempre, tu salti alle conclusioni sbagliate.» Mi inchiodò con lo sguardo. «Non volevo che Ash e Andrew iniziassero a tormentarmi come hanno fatto un tempo con Dawson e Bethany. Quindi se pensi ancora che mi vergogni a farmi vedere in pubblico con te o che non sia pronto a dire apertamente ciò che provo, faresti meglio a smettere. Perché è esattamente quello che ho intenzione di fare, se è necessario.»
Rimasi a guardarlo, scioccata. E che diavolo potevo dire per ribattere? Mille ricordi riaffiorarono nella mia mente.
«Daemon..
«Te l'ho detto, Kitty. Mi piacciono le sfide


Pagina 134


   

Allora? Palpitazioni? Sudori freddi? Sentite qualche effetto preoccupante dopo questo estratto?

Aspetto i vostri!

21 commenti:

  1. Mi sfilai la canottiera prima che il cervello si rimettesse al passo con la situazione. Stranamente, quella parte non fu difficile. L’aria fresca sferzò la mia pelle accaldata, e mi venne la pelle d’oca. La parte difficile fu alzare lo sguardo quando Cam inspirò di colpo.
    «Avery.»
    Anche se il cuore mi rimbombava nelle orecchie e il sangue mi si riversava nelle guance, alzai gli occhi. Mi fissava. La prudenza che leggevo nella linea tesa della sua mandibola era messa in ombra dall’ansimare del suo petto: sembrava che avesse il respiro accelerato quanto il mio. Ebbi un capogiro e mi appoggiai alla parete, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. Cam rimase a qualche passo di distanza: non lo avevo visto girare intorno al divano. Non mi stava solo fissando: oh, no, era molto, molto di più. Mi sentivo divorata dai suoi occhi, come quando mi aveva baciata, come se volesse incidere nella memoria ogni dettaglio. Il calore dalla bocca si propagò sul petto e fino al bordo di pizzo del reggiseno nero. Le sue labbra si schiusero e io morsi le mie. Quando lui rialzò gli occhi a guardarmi, sentii una stretta allo stomaco. Il calore si riversò nei suoi occhi cristallini, rendendoli ancora più intensi. Un fremito d’incertezza si fece strada nel mio petto, sotto quella tensione deliziosa, e mi si seccò la gola. Non volevo sentirmi così. Volevo solo il calore, volevo il fiato mozzo.
    «Cam?»
    Scosse la testa e strinse i pugni. «No.»
    «’No’ cosa?»
    Chiuse gli occhi. «Questo... Non lo fare, tesoro.»
    «Non è quello che vuoi?» chiesi.
    Lui aprì di scatto gli occhi. «Non me lo aspetto, Avery.»
    La mia sicurezza vacillò come un albero giovane in una tempesta e poi crollò miseramente. Inspirai e il fiato mi restò incastrato in gola. «Non mi vuoi.» Un istante dopo Cam era davanti a me, così rapido che non lo avevo visto muoversi. Le sue mani erano sulle mie tempie, e si piegò in avanti, a un millimetro dal mio viso. Il suo corpo era scosso da ondate di tensione.
    M’irrigidii.
    «Cazzo, Avery. Pensi che non ti voglia?» La sua voce era roca, quasi un ringhio. «Non c’è una parte di te che non voglio, capisci? Voglio essere sopra di te e dentro di te. Ti voglio sulla parete, sul divano, nel tuo letto, nel mio letto, in ogni posto immaginabile. E, credimi, ho una fervida immaginazione in questo genere di cose. Non dubitare mai che ti voglia. Non è questo il problema.» Sgranai gli occhi e la confusione m’ingarbugliò ancor più i pensieri, anche se a quel punto sembrava impossibile. Lui posò la fronte sulla mia. Quel contatto mi diede il batticuore. «Ma non così, mai così. Sei ubriaca, Avery, e quando staremo insieme – perché ci staremo – sarai pienamente consapevole di ogni cosa che ti farò.» Ci volle qualche istante, ma finalmente, sotto la nebbia dell’alcol e della confusione, capii cosa intendeva, e mi parve sensato. Chiusi gli occhi, girai la testa di lato, sentii la sua pelle scorrere sulla mia.
    «Sei un bravo ragazzo, Cam.»
    «No, non lo sono.» Espirò con forza e il suo fiato era caldo sulla mia guancia. «Sono bravo solo con te.»
    Da "Ti Aspettavo di J. Lynn"

    Dopo aver letto il tuo estratto non vedo l'ora di leggere onyx, aspetto con ansia la tua recensione!!!


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    1. ommiodio.... grazie per questo estratto. Ora avrò un sorriso da ebete per tutta la serata!

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  2. Onyx è ricco di così tante scene intense che non possono non far venire i brividi!!! *_* Lo adoro!!!
    *sospira pensando a Daemon*
    Il mio teaser :)
    http://frannieinthepages.blogspot.it/2014/01/teaser-tuesdays-raven-boys.html

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  3. Dopo il tuo estratto Glinda, e dopo quello qui sopra di Frencine, ho bisogno di un attimo di respiro, e possibilmente di una secchiata d'acqua fredda in testa....... *______*
    ............
    okay, mi sono ripresa, ecco il mio estratto:

    Mi voltai di nuovo verso la band. Il cantante continuava a spogliare mentalmente tutte le donne che guardava. Ogni tanto emetteva dei lunghi sospiri, che sembravano caldi e intimi. Si sporse oltre il microfono e allungò una mano verso le sue fan in adorazione, facendole urlare di
    piacere. La maggior parte degli uomini stava lontana dal palco, ma alcuni preferivano stare attaccati alle proprie fidanzate. Questi ultimi lanciavano sguardi di aperto disprezzo verso il cantante. Non potei fare a meno di pensare che prima o poi qualcuno l’avrebbe conciato per le feste.
    Mi stavo convincendo sempre di più che l’amico di Denny fosse il batterista: sembrava proprio il tipo di persona bonaria e spensierata con cui legava di solito. Denny chiacchierò un po’ con Sam, aggiornandosi sulle ultime novità poi, quando ebbero finito di parlare, lo salutammo.
    «Andiamo?» mi chiese Denny, consapevole di quanto fossi stanca.
    «Assolutamente sì» risposi sognando un letto vero. Per fortuna Kellan aveva detto che l’inquilina precedente aveva lasciato alcuni mobili nella stanza.
    Denny si mise a ridere, poi guardò il palco e notai che cercava di attirare l’attenzione del suo amico. A Denny piaceva lasciarsi crescere un po’ di barba sul mento e sopra al labbro superiore, non troppa, giusto quell’ombra che faceva pensare che fosse appena tornato da un lungo
    campeggio. In questo modo il suo viso da ragazzino assumeva un aspetto più maturo e vissuto.
    Quella barba era soffice ed era molto piacevole da sentire sul collo... e incredibilmente sensuale.
    All’improvviso mi resi conto di voler correre a casa anche per un altro motivo. Notai che Denny stava facendo un cenno con il capo e stava mostrando le chiavi a qualcuno sul palco. Evidentemente era riuscito ad attirare l’attenzione di Kellan e gli stava dicendo che stavamo andando a casa. Mi ero talmente persa nei meandri dei miei sogni a occhi aperti che
    non ero riuscita a capire a chi si fosse rivolto. Ancora non sapevo quale fosse Kellan. Guardai il palco, ma nessuno dei musicisti era voltato verso di noi.
    Mentre ci dirigevamo verso l’uscita, chiesi a Denny: «Ma qual è Kellan?»
    «Eh? Ah, mi sa che non te l’ho ancora detto, vero?» Annuì voltandosi di nuovo verso la band. «È il cantante.»
    Ebbi un tuffo al cuore. Era ovvio che fosse lui. Mi fermai a guardare il gruppo e Denny fece lo stesso. Mentre stavamo camminando, la musica era cambiata e ora il ritmo era più lento, e la voce di Kellan si era fatta più profonda e morbida, ancor più sensuale, se possibile. Ma non era
    questo il motivo per cui mi ero improvvisamente fermata ad ascoltare, era stato per le parole. Erano bellissime, addirittura strazianti. Era una struggente poesia di amore e di perdita, di insicurezza e persino di morte. Parlava della speranza che chi è stato lasciato possa ricordarsi di noi in maniera positiva, considerandoci una brava persona, qualcuno per cui valga la pena piangere. Le insulse ragazzine sotto il palco, ora ancor più numerose, non si erano nemmeno accorte dell’incredibile trasformazione del tono della musica, e se ne stavano lì con la sola speranza di catturare la sua attenzione. Ma Kellan stesso era totalmente diverso adesso. Teneva il microfono con entrambe le mani e guardava il pubblico senza vederlo, completamente immerso nella musica. Tutto il suo corpo sembrava essersi abbandonato, rapito dalle parole della canzone che sembravano fuoriuscire dal profondo della sua anima. Mentre il brano precedente era solo divertente, questo toccava qualcosa
    di personale, era evidente che significasse qualcosa per lui. Mi tolse il respiro.
    Da "Il frutto proibito" di S.C.Stephens

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  4. Li ho letti tutti questi libri ...che brividi!!!! Tutti stupendi!!!

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  5. La canzone finì, smisi di tenerne il ritmo con il dito e a poco a poco cessammo di dondolarci. Lei rimase immobile, con la mano nella mia, la testa sulla mia spalla. Mi rifugiai nel calore dei suoi riccioli morbidi, stringendola nella presa. Echo stava diventando essenziale come l’aria.
    Le portai la mano sotto il mento, sollevandoglielo per guardarla negli occhi. Le accarezzai la guancia calda e liscia. Il cuore mi batteva più veloce. Un accenno di quel sorriso da sirena le distese le labbra mentre inclinava la testa verso la mia, facendomi sentire come un marinaio che, dopo essersi perso in mare, veniva richiamato a casa da una bellissima dea. Le baciai le labbra. Morbide, piene, calde... tutto ciò che pensavo fossero, e anche di più, così tanto di più. Echo rispose esitante, e fu come se mi stesse chiedendo qualcosa a cui sapevo come rispondere. Socchiusi la bocca e le lambii il labbro inferiore, pregando, supplicando per avere il permesso di entrare. Le sue mani vellutate mi accarezzarono il collo e affondarono nei capelli, attirandomi più vicino. Lei schiuse le labbra, sfiorandomi la lingua con la sua, e quasi mi si piegarono le ginocchia a quel contatto. Sentivo il corpo in fiamme mentre il bacio diventava più profondo. Le sue mani, che mi accarezzavano la testa e la nuca, non facevano che alimentare quel fuoco. Dimenticai qualsiasi regola, le passai le mani lungo la schiena fin nei capelli,
    stringendola a me. Volevo Echo. Avevo bisogno di lei. Lo sportello di una macchina si chiuse, facendola sobbalzare. Si fece indietro e cercò la fonte di quel rumore. Le luci posteriori si accesero verso di noi, poi l’auto accelerò e proseguì lungo la strada. Lei tornò a guardarmi. «Quindi questo che significa?»
    Appoggiai la fronte alla sua. «Significa che sei mia.»

    "Oltre i limiti" - Katie McGarry

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  6. CON TE SARA' DIVERSO di Jessica Sorensen :

    Se potessi tenerla per sempre fra le braccia, lo farei. Non mi aspettavo una cosa del genere. Sapevo che c'era un problema che la tormentava, ma non immaginavo che fosse così terribile. Mi fa male al cuore e devo farmi violenza per non prendere di nuovo a pugni la testata del letto. L'unica cosa che mi trattiene dal farlo è che non voglio smettere di abbracciarla. Continua a piangere, e ogni singhiozzo riapre una ferita nel mio animo. Alla fine si addormenta, raggomitolata al mio petto.

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  7. mamma mia *______* non vedo l'ora di leggerlo.
    al momento non leggo nulla, sto aspettando san paganino per fiondarmi finalmente in libreria :D

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Ommioddio, non vedo l'ora di poter leggere Onyx! Estratto meraviglioso. E Daemon *sguardo sognante*. Quanto vorrei essere Kitty :D

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  10. Che bello!!! Ora sì che sono ancora più curiosa! Non vedo l'ora di leggerlo :D

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  11. Mi manca Onyx e Oltre i Limiti. Sono troppo lenta ....
    Mi avete fatto venire voglia di leggere 24 ore su 24

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  12. Avvicino il mio viso al suo e lo bacio dolcemente. Lui chiude gli occhi e appoggia di nuovo la sua testa contro il mio petto. “Tienili aperti” sussurro, staccandomi dalle sue labbra. Lui mi guarda e il suo sguardo è talmente intenso da riuscire a penetrarmi, arrivando dritto al mio cuore. “Voglio che tu li tenga aperti... perchè voglio farti vedere l' istante in cui mi ruberai anche l' ultimo pezzo di cuore!
    Le coincidenze dell' amore <3

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  13. M-ma p-perchè devo essere single????? ç_ç

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  14. Estratto tratto da Teardrop di Lauren Kate:
    Riesci a immaginare che cosa vuol dire essere invisibile per chiunque tranne che per la tua famiglia?"
    Eureka scosse la testa anche se spesso aveva desiderato il dono dell'invisibilità. "Ecco perchè non hai mai saputo di me.Ti ho osservata dal giorno in cui sei nata,ma tu non mi hai mai visto finchè non sono stato io a volerlo...il giorno che ho tamponato la tua auto.Sono stato con te ogni giorno negli ultimi diciasette anni .Ti ho osservata imparare a camminare, ad allacciarti le scarpe , a suonare la chitarra.."deglutì" .....a baciare.Ti ho osservata farti il buco nelle orecchie,fallire l'esame per la patente,e vincere la tua prima gara di corsa campestre"Ander l'attirò a sè e la tenne stretta."All'epoca della morte di Diana ormai ero così disperatamente innamorato di te che non ho retto più.Ho lanciato la mia auto contro la tua a quello stop.Avevo bisogno che mi vedessi.Ad ogni istante che passava ero sempre più innamorato di te."
    Eureka avvampò.Che cosa poteva dire?"Io...be'...ehm..".
    "Non devi rispondere"disse Ander ."Sappi solo che malgrado io abbia cominciato a rinnegare tutto quello che mi è stato insegnato di una cosa sono assolutamente certo."Mise una una mano fra le sue."La mia devozione per te.Non crollerà mai Eureka.Te lo giuro."Eureka era frastornata. La sua mente sospettosa si era sbagliata su Ander,ma l'istinto del suo corpo aveva avuto ragione.Intrecciò le dita dietro la nuca di lui e attirò la sua bocca a sè. Con quel bacio cercò di trasmettere le parole che non riusciva a esprimere."Dio."le labbra di Ander parlarono sulle sue."È cosi bello dirlo ad alta voce.È tutta la vita che mi sento solo."
    "Sei con me adesso."

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  16. Estratto dal libro Anger di Isabel Abedi:
    Scossi il capo << E tu? >>
    Lui annuì, ma non aggiunse altro.
    << E perche hai scelto proprio Solo? >>
    << Mio padre >> Raphael si interruppe e il suo bel viso si oscurò per il dolore. << Mio padre mi ha sempre chiamato così, fin da quando ero piccolo. Non so perché, ma questo nome mi piace. Ha la stessa radice di solista, ma anche di solitario .>>

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