Torna Words of Love, un meme che vi farà impazzire, vi toglierà il fiato e pure il sonno, diventando la vostra nuova ossessione! In cosa consiste? Semplice!Ogni settimana trascriverò una scena particolarmente romantica e perché no, un po' hot, da uno dei libri che sto leggendo o che ho letto (diciamo tipo un teaser). Voi potrete fare lo stesso nei commenti ovviamente ma ricordate che ci troviamo in un blog frequentato da persone di tutte le età, perciò NON sono ammessi passaggi troppo SPINTI, VOLGARI o ESPLICITI! E fate anche attenzione a non fare spoiler! Fate i buoni, mi raccomando!
Le mie Words of Love di questa settimana sono tratte da...
"Losing It", d Cora Carmack, libro appena uscito che ho subito iniziato a leggere per l'impazienza e che già mi sta piacendo!
"Sei bella," disse.
Roteai gli occhi. "Sì... ma in modo ridicolo, come abbiamo stabilito prima."
"Ti sentiresti meglio se ti dicessi che sei ridicolmente sexy?"
Di botto, la calma che avevo provato prima scomparve e cominciai ad avere il fiato corto. Non avevo una risposta. Che cosa avrei potuto rispondere?
"Che cos'è quella faccia?" domandò.
Non avevo idea di quale tra quella moltidudine di emozioni si fosse manifestata sul mio viso, perciò alzai le spalle.
"Ti comporti come se nessuno ti avesse mai detto prima che sei sexy." Forse perché davvero non me l'aveva mai detto nessuno. "E so che non può essere vero, non quando sei com'eri stasera. Riuscivo a malapena a trattenermi dal toccarti e ci eravamo appena conosciuti. Sarei stato in imbarazzo se non mi fosse piaciuto tanto."
Ecco. Potevo anche non aver mai fatto sesso, ma ne sapevo abbastanza da capire quando un ragazzo ci provava con me. E, incredibile, non mi importava. L'unica cosa che mi interessava era il fatto che fosse seduto così vicino a me e che mi stesse facendo impazzire. Con la mano, mi stava ancora accarezzando dolcemente la caviglia e se non mi avesse baciato di nuovo, subito, avrei preso fuoco. "Guardami, anche adesso non riesco a tenere le mani lontane da te."
Deglutii, ma provai la stessa sensazione che avrei provato mandando giù una manciata di sabbia.
Si mise in ginocchio e la sua mano passò dalla caviglia ala parte esterna del polpaccio non ferito. Rimasi seduta sul gabinetto, sbalordita, con i suoi fianchi a qualche centimetro dalle mie ginocchia.
"Dimmi che non sono matto," disse.
Non ci riuscivo. Al momento non ero neppure lontanamente razionale a sufficienza da poter dar consigli a nessuno.
"Dimmi che posso baciarti."
Quello... quello ero in grado di farlo!
"Puoi bacia..."
Non feci neppure in tempo a finire la frase che le sue labbra si appoggiarono sulle mie e mi dimenticai completamente della bruciatura.
Roteai gli occhi. "Sì... ma in modo ridicolo, come abbiamo stabilito prima."
"Ti sentiresti meglio se ti dicessi che sei ridicolmente sexy?"
Di botto, la calma che avevo provato prima scomparve e cominciai ad avere il fiato corto. Non avevo una risposta. Che cosa avrei potuto rispondere?
"Che cos'è quella faccia?" domandò.
Non avevo idea di quale tra quella moltidudine di emozioni si fosse manifestata sul mio viso, perciò alzai le spalle.
"Ti comporti come se nessuno ti avesse mai detto prima che sei sexy." Forse perché davvero non me l'aveva mai detto nessuno. "E so che non può essere vero, non quando sei com'eri stasera. Riuscivo a malapena a trattenermi dal toccarti e ci eravamo appena conosciuti. Sarei stato in imbarazzo se non mi fosse piaciuto tanto."
Ecco. Potevo anche non aver mai fatto sesso, ma ne sapevo abbastanza da capire quando un ragazzo ci provava con me. E, incredibile, non mi importava. L'unica cosa che mi interessava era il fatto che fosse seduto così vicino a me e che mi stesse facendo impazzire. Con la mano, mi stava ancora accarezzando dolcemente la caviglia e se non mi avesse baciato di nuovo, subito, avrei preso fuoco. "Guardami, anche adesso non riesco a tenere le mani lontane da te."
Deglutii, ma provai la stessa sensazione che avrei provato mandando giù una manciata di sabbia.
Si mise in ginocchio e la sua mano passò dalla caviglia ala parte esterna del polpaccio non ferito. Rimasi seduta sul gabinetto, sbalordita, con i suoi fianchi a qualche centimetro dalle mie ginocchia.
"Dimmi che non sono matto," disse.
Non ci riuscivo. Al momento non ero neppure lontanamente razionale a sufficienza da poter dar consigli a nessuno.
"Dimmi che posso baciarti."
Quello... quello ero in grado di farlo!
"Puoi bacia..."
Non feci neppure in tempo a finire la frase che le sue labbra si appoggiarono sulle mie e mi dimenticai completamente della bruciatura.
Allora, vi incuriosisce questo romanzo? Scommetto di sì.
Aspetto le vostre Words of Love!
Che carini! Quanti libri vorrei leggere...uffa, non mi basterebbe una vita XD
RispondiElimina(Taylor Jenkins Reid - Tu, io e tutto il tempo del mondo)
EliminaPrima di salire in macchina mi baciò, e mentre guidava tenne la mano sulla mia coscia. Più ci avvicinavamo a casa, più risaliva lungo la gamba. Mi sentivo bruciare, sotto le sue dita.
Se non fossi stata una signora e non l'avessi fermato, avremmo parcheggiato da qualche parte e lo avremmo fatto direttamente in auto.
Quando arrivammo a casa mia corremmo su per le scale; mentre infilavo la chiave nella toppa con mano tremante, lui mi stava dietro stringendomi il sedere, sussurrandomi nell'orecchio di sbrigarmi. Sentivo il suo respiro bollente sul collo. Finalmente aprii e corsi in camera tenendolo per mano.
Mi buttai sul letto e mi sfilai le scarpe. Il rumore sordo che fecero sul pavimento era musica per le mie orecchie. Ben si buttò su di me, le gambe tra le mie, io lo baciavo tenendogli la testa tra le mani. Si tolse anche lui le scarpe. Io mi ficcai sotto le coperte col vestito addosso, e lui scivolò accanto a me. L'autocontrollo che avevamo dimostrato la sera prima era sparito, sostituito da una voglia sfrenata. Non pensavo a niente, non mi importava dei chili di troppo o di dove mettere le braccia. Le luci erano accese ma io non me ne accorsi nemmeno. Mi lasciai andare, mi feci guidare dall'istinto. Lo volevo. Volevo Ben con tutta me stessa. Il suo corpo mi fece sentire così viva!
Che teneri!
RispondiElimina*va ad aggiungerlo alla WL e si rende conto che oramai è infinita*
smettila di proporre libri così belli o finirò sul lastrico!!! :D
Awwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww *_____*
RispondiEliminanon vedo l'ora di leggerlo *ç*
Non vedo l'ora di leggerlo anche iooooo :D
RispondiEliminaOhhhh *__* che bello questo estratto! lo voglio leggere anche iooooo!!!
RispondiEliminaAltro libro nella mia luuunga lista! >_____<
RispondiEliminaUn piccolo estratto anche da parte mia:
«Sono ancora convinta che tu menta.»
«Sono molte cose, ma non un bugiardo. Questo è il tuo campo. E quello di Rose.»
«Noi non...»
«Ingigantite storie sulle famiglie degli altri? Dire che mi odi? Far finta di essere amica di persone che reputi stupide? Uscire con un ragazzo che non ti piace?»
«Lui mi piace.»
«Ti piace o ti piace?»
«Oh, c'è qualche differenza?»
«Sì. Piacere è quando si esce con un grosso, biondo cretino e si ride alle sue battute.»
Poi, senza il minimo preavviso, si chinò e la baciò. Fu rovente e rapido e impetuoso, un assaggio della rabbia e della passione e del desiderio che Christian racchiudeva in sè. Lissa non era mai stata baciata così, e la sentii rispondere, rispondergli quanto la faceva sentire infinitamente più viva rispetto a come la faceva sentire Aaron e chiunque altro.
«Questo è ciò che si fa con qualcuno che ti piace.»
[ L'Accademia dei Vampiri di Richelle Mead ]
Che carino questo estratto! Qualche giorno fa sono andata in libreria per comprarlo ma il corriere era in ritardo e non li aveva ancora consegnati (grr...) ma l'ho prenotato e lo vado a prendere domani. Non vedo l'ora =D
RispondiEliminaNooooooo povera me! Aggiungiamo anche questo libro nella lista.
RispondiEliminache carino! *_*
RispondiEliminaho bisogno di libri positivi
Questo meme mi piace tantissimo!
RispondiEliminaUn piccolo estrato da: "Bleeding love"
RispondiElimina"Ah, stai cercando di usare i tuoi poteri su di me."
"Tanto su di te non funzionano."
"Esatto." Avevo la voce soffice come panna montata, in contrasto col mio sorrisetto compiaciuto.
Finì il suo drink e si girò verso di me costringendomi a guardarlo. Era vicino, troppo vicino. Indietreggiai. «Ti ho sognato l'altra notte» disse in un soffio appena udibile. L'aria si cristallizzò. Rimasi immobile per non fargli sentire l'effetto della sua vicinanza. Avrei voluto rispondere che erano settimane che popolava le mie notti ma rimasi in silenzio, assaporando l'attimo. D ante mi toccò il braccio e accadde qualcosa. Lo lessi nei suoi occhi, nello sguardo intenso e caldo che mi avviluppò. Avvicinai il viso e i nostri respiri si intrecciarono in una lenta danza. Ipnotizzata, continuai a fissare i suoi occhi che, nonostante il nostro silenzio, mi stavano parlando. Mi desiderava come lo desideravo io, provava le mie stesse emozioni, glielo leggevo nello sguardo. Mi tuffai in quel lago nero e profondo che mi risucchiava come una spirale. Spaventata dalle mie stesse emozioni, cercai di riprendere il controllo. Mi portai il bicchiere alle labbra, ma il suo sguardo non mi lasciò. Cosa mi stava succedendo? Perché lo desideravo tanto? «Non mi chiedi cosa ho sognato?» Toccai il gambo del bicchiere con un dito. Lui seguì il mio movimento. «Puoi farlo, se vuoi» disse ancora. «Cosa?» «Toccarmi. Lo so che muori dalla voglia di farlo.» Immaginai la mia mano infilarsi nella sua camicia e slacciare uno a uno ogni bottone. Maledizione, aveva ragione: volevo toccarlo disperatamente. Allungai una mano e Dante l'afferrò; mi sentii fremere. «Portami via» sussurrai e mi strinsi a lui. Il suo odore intenso mi inebriò e desiderai fare l'amore con lui. Incuranti del mondo, corremmo fuori fino alla strada. Tenendoci per mano proseguimmo lungo il viale alberato e poi ancora più giù fino alla piazza con la fontana. Continuammo senza fermarci, per paura che qualcosa o qualcuno ci dividesse. Arrivammo fino al fiume e costeggiammo il muretto. Sembravamo due bambini in fuga con il timore di essere scoperti. Una bicicletta sbucò all'improvviso e per evitarla D ante mi strinse a sé con forza: sentii i suoi muscoli guizzare e mi tremarono le gambe per l'eccitazione. Gli infilai le mani tra i capelli e guardai con avidità la sua bocca, morbida e carnosa. Fremetti di piacere. Lo volevo, lo volevo con tutta me stessa. Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi, un'ondata di calore mi travolse e poggiai con forza le mie labbra sulle sue. Il suo odore mi stordì e geme i al conta o della sua bocca. Lasciai che m'infilasse le mani so o la maglia e inarcai la schiena quando sentii le dita scendere verso il basso; ero ormai in balia dei sensi. Lo spinsi e cademmo a terra, dietro un cespuglio. Con il volto in fiamme, i capelli sudati e un'insaziabile voglia di lui lasciai che i nostri occhi, le nostre bocche e le nostre mani parlassero per noi. Con un gesto impaziente gli strappai i bottoni della camicia e finalmente toccai la sua pelle e i suoi muscoli: dio, quanto avevo sognato quel momento. Dante gemette di piacere e mi attirò ancora più a sé. Iniziò a piovere, prima solo qualche goccia, poi via via sempre più forte, finché non fummo zuppi. Ridendo come due ragazzini ci alzammo andandoci a riparare sotto la tettoia di un'edicola. Il temporale durò quel tanto da spezzare la magia. Fui la prima a rompere il silenzio. «Devo andare.» Lui mi strinse la mano ma non replicò; rimasi stupita. Sciolsi l'intreccio delle nostre dita e corsi sotto la pioggia poi mi fermai e tornai indietro. Lo baciai sulle labbra. Dante mi guardò ma i suoi occhi erano inquieti e cupi. «Tornerai?» chiese. «E tu?» domandai di rimando. Poi fuggii via sotto la pioggia torrenziale che aveva ricominciato a scendere più forte di prima.
RispondiEliminaYou and Me - Valentina F.