Non ho mai fatto mistero della passione che nutro per i libri di Virginia De Winter, l'italianissima regina del new gothic che con la sua penna rosso vermiglio è capace di incantare lettori e lettrici.
Come sapete Atelier dei Libri fa parte de L'Ordine delle Blogger, una società non proprio segreta che ha deciso di dedicare uno speciale blogtour a Virginia in occasione dell'uscita del capitolo conclusivo della Black Friars Saga, Ovver Black Friars L'Ordine della Croce.
Oggi per voi lettori di Atelier dei Libri, Lady De Winter ha risposto alle mie domande su una delle tematiche che più mi ha colpito della sua serie, ovvero le sue ispirazioni per i culti religiosi di Altieres.
Nutrendo un amore smodato per i romanzi gotici e southern gothic non ho potuto fare altro che invaghirmi degli oscuri rituali che Virginia descrive con dovizia di particolari, incantando e suggestionando e, a volte, anche terrorizzando. Ecco perché ho fatto i salti di gioia quando ho avuto l'opportunità di scucire qualche informazione a Virginia sulla sua passione per i Vecchi Culti e i miei salti si sono trasformati in una danza di gioia quado ho scoperto che Vy ci ha regalato uno degli incantesimi delle ragazze Mayfield!
Cara Virginia, leggendo la
tua avvincente saga, una delle cose che colpisce all'istante è la dovizia che
hai riversato nella creazione dei molteplici e oscuri culti religiosi a cui i
tuoi protagonisti si affidano o da cui rifuggono. Cosa ti ha spinto a porre una
tale attenzione in questo aspetto?
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Sono
una patita di religioni, della loro storia e ritualità. Le cerco, le studio,
scavo nel loro significato, nella loro apparenza e nella sostanza; i simboli,
le cerimonie, non ne ho mai abbastanza. Considero le religioni la traduzione,
in diverse lingue, della più grande forza spirituale umana, una cosa talmente
vicina alla magia da essere impressionante per i punti che ha in comune con
essa. Entrambe sono un modo di vedere e interpretare la realtà, di trovarle una
logica e, forse anche di manipolarla. Gli Dei sono archetipi stessi di forza e
l’oscurità è di certo il mare il cui mi piace nuotare. Le immagini gotiche,
tetre, cruente di Cristi crocifissi e Mater Dolorose che piangono lacrime di
sangue mostrando cuori trafitti di spade (l’immago sincretica di Maitresse
Erzulie Dantor del voodoo haitiano, ora che ci penso), traducono in emozioni
comprensibili ciò che del divino difficilmente potremmo condividere e, come
molte altre immagini, ne mostrano il lato crudele e sinistro. Ho sempre detto e
sempre sosterrò che il genere gothic deve molto, quasi tutto alle religioni e,
in particolare a quelle cristiane e sincretiche. Senza il concetto di peccato
si perderebbe tanta parte delle sue sfaccettature, allo stesso modo, senza un
diffuso senso di “benedetto” che ne sarebbe dell’idea di dannazione? Ho sempre
pensato che il Cattolicesimo, con i suoi riti, il profumo di incenso, il sangue
e la carne e il mistero della morte e della Resurrezione fossero quanto di più
incantevolmente cupo si potesse desiderare. Come non soccombere al fascino di
un rivolo d’incenso che brucia sul fondo di una cappella, in una cattedrale
cupa, dove memento mori e frammenti
di ossa convivono con le immagini auree degli angeli e dei santi?
Conoscendo la tua passione
per il Southern Gothic, da amante del genere, non mi è sfuggito come
nell'Ordine della penna tu sia riuscita a ricreare certe atmosfere. In
particolare, il culto dei Vecchi Dei mi ha fatto pensare al voodoo e alla
Santeria. È proprio da queste religioni che hai tratto la tua ispirazione?
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Sì,
soprattutto dalla Santeria. Come dicevo sopra, ho una grande passione per le
religioni sincretiche e, molto in generale e con termini che farebbero
inorridire un esperto diciamo che, al momento in cui i culti originari
dell’Africa e provenienti da Haiti, incontrano la religione cattolica francese
assumono gli aspetti del voodoo come lo conosciamo noi nel genere Southern
Gothic; quando invece questa religiosità subisce l’influenza della tradizione cattolica
dei paesi spagnoli abbiamo la Santeria. Il
termine Santeria era in origine il modo dispregiativo con cui i Cattolici
definivano i riti delle popolazioni colonizzate le quali, per poter continuare
a professare la loro religione senza incorrere nell’anatema cattolico,
adoravano i loro Loa o i loro Orishas dietro le fattezze dei Santi cattolici.
Il sincretismo religioso, come lo stesso termine indica, crea questi culti dove
la magia è liturgia e all'inverso. Era ciò che io volevo per le religioni della
mia Altieres, nella quale ho voluto concentrare un omaggio al Southern Gothic
che entrambe amiamo tanto: una religione potente e terribile, celata dietro le
immagini della Chiesa ufficiale, dove i Santi sono Dei e Dee e ascoltano le
preghiere dei devoti se loro porte con i dovuti cerimoniali. Ad esempio, le
ragazze Mayfield di cui ho parlato a lungo – Fay, Alexandria e Caroline, ma
anche altre che ancora nessuno conosce: Adelaide, Merianne, Ethiel – hanno i
loro piccoli riti per propiziare l’amore e conservare la propria bellezza o per
altri scopi. Un rituale che usano spesso per esempio è questo:
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Nell’acqua del bagno
versano tre cucchiai di miele, i petali di tre rose gialle, sfogliate una per
volta mentre recitano una litania a Santa Callista; tre bastoncini di cannella,
tre gocce di liquore dolce di ciliegie, tre prese di pepe bianco.
Belle come rose e dolci
come miele, il loro profumo di cannella attira a sé l’amore e lo rende lieve
sofferenza con un pizzico di pepe. Un bicchiere di liquore di ciliegie, una
rosa gialla dai petali perfetti vanno deposti su un altare dedicato a Santa
Callista insieme a un gioiello lasciato in prestito con cui Lei si adornerà in
cambio di una piccola cortesia: fare ardere di gelosia l’uomo il cui nome verrà
pronunciato a voce alta e chiara, per tre volte, prima di immergersi
nell’acqua.
Però attenzione! La rosa
da donarle deve essere perfetta: ogni petalo uguale all’altro, senza
imperfezioni e il gioiello prezioso e molto caro alla fanciulla che lo presta
alla Santa in cambio del suo favore. Non si prendono in giro gli Dei, un
sacrificio poco sincero, un regalo dozzinale, possono scatenarli contro di voi
e allora i risultati possono essere imprevedibili!
Anche
la capostipite dei Balckmore è una Dea adorata dal popolo come se fosse una
Santa, in una chiesa e con i crismi della religione di stato. Io ho voluto dare
eco a una situazione realmente esistita, agli altari affascinanti dove ai piedi
delle immagini religiose si trovano doni di fiori e dolci e frutta e sigari
Romeo y Julieta, colonia di arance e rum; dove le Madonne hanno cuori trafitti
e occhi ambigui e San Pietro un riflesso d’ambra nella pelle che rivela dietro
l’aspetto la natura di Papa Legba, il patrono dei crocicchi e dei luoghi di
passaggio, in altre parole un Signore delle Soglie.
Una domanda un po' strana,
ma non così improbabile. Scrivere di religioni che mescolano esoterismo, magia
e usanze cristiane è sempre una sfida in un'Italia in cui il bigottismo è più
radicato che negli Stati Uniti del Sud. Hai mai avuto paura che qualcuno
potesse fraintendere le tue intenzioni e attaccarti per la tua audacia? E' mai
accaduto che qualcuno ti desse della "profana"?
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Tempo fa leggevo un saggio
intitolato Via dal Vento e mi sono resa conto che forse il bigottismo e il
fondamentalismo religioso e sociale è addirittura più radicato da loro che da
noi dove siamo più conformisti ma, in certo senso, più prosaici. Non credo di
essere stata particolarmente audace, in fondo io ho parlato di molteplici
figure ecclesiastiche e modi di intendere la religione, dal più profondo e
spirituale, sincero amore per il divino, a quello opportunista, più ipocrita o
semplicemente falso. Una cosa da un lato simpatica però mi è accaduta: avevo
chiesto a delle mie parenti più vicine all’ambiente delle parrocchie se fosse
possibile avere un incontro con un sacerdote Esorcista perché avrei voluto
fargli qualche domanda. Nel totale rispetto del suo ministero, non mi sarei di
certo messa a descrivere in un libro gli aspetti più cruenti di un esorcismo,
in verità ciò che avrei voluto sapere erano gli aspetti più spirituali di
questo compito gravoso che si era assunto.
Mi risposero che non era
possibile perché egli non aveva alcuna stima negli autori di genere fantasy
che, a suo parere, non erano propriamente portatori di parola del Signore, per
dirlo in termini cortesi, ma di qualcosa di diametralmente opposto. Non mi
offesi assolutamente per il giudizio – chi legge non lo faccia per me, se è
tentato - so che è un uomo buono che prende a cuore il suo ruolo; mi dispiacque
soltanto non poter soddisfare il mio desiderio di sapere. Tempo dopo celebrò un
matrimonio al quale ero invitata e, al termine della funzione, mentre usciva
dalla chiesa, mi avvicinai per conoscerlo e gli strinsi la mano. Non credo
abbia capito chi fossi, ma sono ancora qui a scrivervi e giuro che la mia mano,
in quell’occasione, non si è ustionata.
Okay, non ditemi che questa non è un'intervista meravigliosa e che non state morendo dalla voglia di rituffarvi nei mondi creati dalla De Winter. Le parole di questa ragazza sono capaci di incantarmi come il canto di un'oscura sirena! Mi raccomando, rimanete incollati agli schermi perché il blogtour continua e sarà sempre più emozionate!
- 13 giugno appuntamento sul blog L'antro di Aredhel;- 17 giugno appuntamento su Bookland: viaggiando tra i libri;- 19 giugno appuntamento su Liber Arcanus;- 21 giugno appuntamento su Atelier dei libri;- 25 giugno appuntamento su Il Castello tra le nuvole;- 28 giugno appuntamento su Liberamente parlando di libri;- 1 luglio appuntamento su Atelier di una lettrice compulsiva;- 4 luglio appuntamento su tutti i blog coinvolti per il giveaway finale.
Non credo di resistere ancora fino al 4 luglio, ho bisogno di quel libro adesso! Detto questo, splendida intervista, mi inchino al potere della parole di lady Virginia de Winter *.*
RispondiEliminaPer tutto il Presidio *O*
RispondiEliminaChe cosa interessantissima!!
Mi sono sempre piaciuti i rituali, i culti. C'è stato un periodo in cui ne ero ossessionata.
Poi mi è passata, ma sono sempre stata affascinata da quel mondo.
Complimenti per la splendida intervista. Come le altre del resto.
Non mi sorprende il fatto che Black Friars mi abbia incantata, avendo come creatrice una persona tanto preparata e amante di un genere che, grazie a lei, ha iniziato ad affascinare anche me.
RispondiEliminaInvidio Virginia per questa sua conoscenza e vorrei tanto avere la possibilità di affondare anch'io in ricerche simili.
A parte questo, anche quest'interviste è stata perfetta. Completa, esaustiva, ricca di particolari e chiarimenti. Sarà poi che io sono talmente innamorata di Black Friars che qualunque riferimento mi fa luccicare gli occhi per l'entusiasmo :D
Davvero complimenti, anche a te Glinda per le domande così specifiche e intriganti; la magia di Altieres ha colpito anche me *w*
Preparata? nella cultura quanto nel fantasy!!!
EliminaOk. Ho capito, mi devo dare una mossa a leggere i romanzi di questa serie! Ho adorato quest'intervista perché trasudava passione. Brava tesoro e chapeau a Lady Virginia *O* tanta meraviglia in un solo post <3
RispondiEliminaNon ho avuto il piacere di leggere questa serie, e devo ammettere che con questa intervista la mia curiosità e' nata...
RispondiEliminaMi piace il tema della magia esoterica ed il gotico... mi sa proprio che prenderò il primo libro e iniziero' questa nuova avventura ;-)
Ma come si fa a resistere a fino al 4 luglio!!!
RispondiEliminaE' sempre bello scoprire questi retroscene!!!
Si vede che è molto preparata in tutto!!! Sono davvero interessanti le religioni e i culti!!!!
Meravigliosa intervista *-*
RispondiEliminaDomande e risposte molto interessanti, sono molto colpita da questa iniziativa! Ad ogni tappa mi pare di conoscere un po' di più questa serie e la mia opinione su Virginia cresce! Brave ;)
RispondiEliminaVi prego..non fate finire questo blog tour! E' favolosoooooooooooooooooooooooooo!!! Mi sto appassionando a tutti gli argomenti cui si la saga di Black Friars si basa grazie alla mano ed alla mente di Virginia de Winter che ha saputo mescolare in maniera divina storia, religioni, cultura....Io svengo!!!!
RispondiEliminaStupenda!!!Ogni intervista ci permette di approfondire tutti i temi trattati all'interno del fantastico mondo di Black Friars!! Virginia si mostra sempre più come una persona preparatissima, curiosa e innamoratissima verso il suo lavoro. Complimenti davvero!
RispondiEliminaFantastico!!!
Lucia**
Bellissimoooooo! Mi sto appassionando sempre di più! :P
RispondiEliminaMeraviglioso!
RispondiEliminaSono cresciuta col telefilm Streghe(sì, so che è completamente hollywoodiano, ma una bambina non se ne preoccupa), e questo mi ha portata a interessarmi moltissimo degli incantesimi "a portata di mano", ovvero quelli che per essere svolti non necessitano di particolari magie presenti già nel DNA, ma sono accessibili anche ai "comuni mortali" ^^
E' bellissimo trovare i punti in comune delle varie religioni e scoprire che molti credi risalgono addirittura a una fase dell'umanità in cui le stesse religioni non erano ancora state create, rende tutta l'umanità in un certo senso "più unita".
Grazie per l'intervista, questo blogtour mi piace sempre di più!
Baci a tutte :*
*Valentina
Assolutamente interessante. I culti di Altieres mi hanno sempre incuriosito e fatto anche sorridere, quello a San Anthon in particolare quando lessi il passo nel terzo volume delle serie mi venne da sorridere e pensare che anche io sono un'Altierenses perchè in qualche modo anche io sono un po' come Fay mi rivolgo sempre a lui per ritrovare le cose scomparse e che perdo facilmente.
RispondiEliminaPer quanto riguarda l'intera intervista è stata assolutamente illuminante ed è incredibile la profondità e la bellezza dei diversi culti che a volta si riuniscono in archetipi antichi che esistevano prima di molte religioni in oltre il rispetto che Virginia porta verso questi culti è palpabile e percepibile, per lei non sono solo meri mezzi per colorare il suo romanzo, ma colonne e punti focali importanti per descrivere la società new gothic che ha descritto nei suoi libri.
Aspetto il resto delle tappe con ansia e questo 4 luglio si avvicina *O* poi spariamo i fuochi come negli USA vi va *O*?
XXX
Giovanna
Un'intervista... "magica" ;)
RispondiEliminabella intervista, ogni tappa mi permette di conoscere ancora meglio virginia e di apprezzare il grande studio e pensiero che si nasconde dietro ai suoi libri. Sopratutto nell'ordine della Penna e nei legamenti delle cugine e di sophia, nei vicoli del quartiere di Altieres che si esplicita al meglio al visone religiosa della serie! sono rimasta affascinata dalle vostre parole, mi è sembrato di sentire odore di incenso nell'aria e la fiammella di una candela nel riflesso del vetro!
RispondiEliminaDavvero bella intervista! *-*
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