Vi ho parlato di Ogni Giorno nella tappa del blog tour a esso dedicata in cui tra l'altro potete sbizzarrirvi scrivendo qualcosa di vostro (qui) e non potevo non recensirlo per voi.
Data di uscita: 24 Aprile 2013 (Every day #1)
Autore: David Levithan
Titolo: Ogni giorno
Edito da: Rizzoli
Prezzo: 15.00 €
Pagine: 378
Il mio voto:
Da quando è
nato, A si sveglia ogni giorno in un corpo diverso. Per ventiquattr’ore
abita il corpo di un suo coetaneo, che poi è costretto ad abbandonare
quando il giorno finisce. Affezionarsi alle esistenze che sfiora è un
lusso che non può permettersi, influenzarle un peccato di cui non vuole
macchiarsi. Quando però conosce Rhiannon, chiudere gli occhi e
riprendere il cammino da nomade è impossibile. Per la prima volta si
innamora e cerca di stabilire un contatto, di spiegare la sua
maledizione. E Rhiannon s’innamora a sua volta dell’anima di A. Ma
dimenticare il suo involucro, ogni giorno diverso, è difficile, e pian
piano la loro relazione si fa più delicata di un vetro fragile. Nel
disperato tentativo di non perderla, A tradisce le sue regole, prende a
lasciare nelle esistenze quotidiane strascichi del suo passaggio, e
qualcuno se ne accorge…
La mia recensione
Letto in un battito di ciglia e amato fino alla sua ultima pagina, Ogni Giorno è il primo romanzo di Levithan in cui mi imbatto ma, di sicuro, non sarà l'ultimo.
E' impossibile definire questo libro in modo esaustivo: non è un paranormal, non è uno young adult, non è una storia di formazione né un semplice romance eppure è tutte queste cose messe assieme e anche di più.
Ogni giorno è una storia profonda e magica che da poche risposte alle domande che il lettore si pone, ma che conquista proprio per la sua natura poco delineata che lascia molto spazio alle interpretazioni personali. E' un viaggio che apre il cuore e la mente, che emoziona e diverte e che coinvolge come pochi libri sanno fare.
E' bene dunque che leggendo questo libro non ci si aspettino finali chiarificatori, spiegazioni filosofiche e metafisiche sulla natura del protagonista né una ferrea logica su cui la trama è basata: Ogni Giorno è un'esperienza che va vissuta senza preconcetti e lascia il segno proprio grazie alla sua natura ibrida e particolare.
"A" ha sedici hanni e non possiede un corpo. Non sa perché, non sa se esistano altri come lui, non sa se è realmente nato né quale sia la sua reale provenienza. L'unica cosa che sa è che ogni mattina, da che ha memoria, si sveglia in un corpo diverso e vive ogni giorno come se fosse un ospite in una nuova vita.
Ogni mattina apre gli occhi e sbircia nella mente del corpo ospitante per rendesi conto dell'identità che indosserà quel giorno, consapevole che la sua anima, a differenza delle sue spoglie fisiche, non cambia mai.
"A" ha delle regole. Mai affezionarsi ai cari del corpo ospitante, mai compromettere l'esistenza del corpo ospitante, mai rivelare la propria natura. Non si fa troppe domande, non più. Semplicemente è ciò che è e si accontenta di quello che sa: ogni giorno è una persona diversa (una ragazza, un ragazzo, un drogato, un malato, un folle). L'unica cosa che lo accomuna ai suoi ospitanti è l'età, punto.
Si penserebbe che entrare in questa ottica e immedesimarsi in un protagonista così etereo sia difficile, ma non è così. Sin da subito Levithan riesce a creare una particolare empatia tra il lettore e il protagonista e questa empatia cresce a ogni capitolo.
"A" non è il classico ragazzino problematico, no. Lui è molto di più: lui è chiunque. Affronta ogni tipo di gioia e disagio, ogni tipo di esistenza e difficoltà. "A" è gay, lesbica, grasso, magra, bellissimo, nerd, emarginata, povero, ricca, nero, alta, basso.
Ma, prima di ogni cosa, "A" è solo e gli sta bene. O almeno crede sia così fino a quando non incontra Rhiannon e tutto per lui cambia.
Quando incontra lei, che è una ragazza semplice e dolce ma che vive nell'ombra di un fidanzato immeritevole e poco gentile, "A" si rende conto che qualcosa in lui si muove e, per la prima volta dopo tanto, tanto tempo, sente il bisogno di restare al suo fianco. Di condividere la verità che lo riguarda con qualcuno. Di essere visto per ciò che è e non per il corpo che indossa. "A" si innamora e l'amore è capace di mutare ogni cosa.
Qualche lettore eccessivamente pignolo potrebbe dire che il sentimento che "A" nutre per Rhiannon sia troppo intenso e forse poco giustificato. Ma io ho una teoria: a volte nella vita non serve una vera ragione per abbandonarsi al sentimento. A volte si ha sempicemente il bisogno di amare, di cambiare rotta, di essere ciò che si è. E "A" vuole essere felice, vuole svegliarsi e sapere di poter vedere la ragazza che lo ha risvegliato dal torpore in cui viveva, vuole donare gioia a chi ne ha donato a lui.