Come spesso mi succede, pur essendo impegnata nella lettura di un altro libro non appena ho avuto in mano Se fosse per sempre, mi sono lasciata folgorare e ho dovuto divorarlo. Letto in una sola giornata, il romanzo d'esordio di Tara Hudson edito dalla Nord mi ha conquistato grazie alle sue atmosfere dark e misteriose, ma anche estremamente dolci. Mescolando Mystery, Urban Fantasy e Paranormal romance, in salsa Young Adult, Se fosse per sempre è il libro adatto a tutti coloro che cercano una storia romantica e misteriosa.
Titolo: Se fosse per sempre
Traduttore: Paola Bonini
Uscita: 12 gennaio 2012
Autore: Tara Hudson
Prezzo: 18.60 €
Editore: Nord
Pagine: 368
Il mio voto
Chissà
da quanti anni Amelia si aggira inquieta sulla riva del fiume. Quand’è
morta, ne aveva solo diciotto e, da allora, ha perso la cognizione del
tempo e non ricorda nulla del suo passato: né i suoi genitori, né i suoi
amici, nemmeno il proprio cognome. Rammenta solo le acque scure che si
sono chiuse su di lei, soffocandola. Le stesse acque che vede nei suoi
incubi quando, atterrita, è costretta a rivivere ogni angosciante
momento della propria morte. Un giorno, però, dopo uno di quegli
orribili sogni, Amelia capisce che c’è qualcosa di molto diverso. Perché
stavolta non si tratta di lei, bensì di un ragazzo che sta davvero
affogando e che lotta per sopravvivere. Amelia non può lasciare che pure
lui subisca il suo stesso destino e decide di aiutarlo: come per magia,
il ragazzo non solo trova la forza di nuotare verso la riva, ma
riesce addirittura a vedere il viso di Amelia, a sentire la sua voce, a
sfiorarle una guancia con la punta delle dita. E, in quell’istante, lei
capisce di non essere più sola, di aver trovato qualcuno di cui potersi
fidare, qualcuno disposto a scoprire chi l’ha uccisa. Qualcuno che, per
amor suo, sfiderà perfino le forze oscure che stanno cercando di
distruggerla…
La mia recensione
Se fosse per sempre è quel genere di romanzo a cui ci si abbandona totalmente quando si vuol fare un tuffo in un fiume di sentimenti.
Dolceamaro, delicato, dark e misterioso, il libro che apre le danze della Herafter Trilogy, incolla i lettori alle pagine incantando con le sue atmosfere suggestive e l'appassionante stile narrativo dell Hudson.
Pur trattandosi di una ghost story e raccontando di fantasmi, Se fosse per sempre racchiude in sé una dolce storia d'amore e rinascita, ben lontana dal thriller e perciò sconsigliata a chi cerca un romanzo denso di adrenalina.
Thara Hudson ha deciso di dar voce ai pensieri di una ragazza smarrita, sola e, soprattutto morta, ma non per questo arida.
Amelia è un personaggio che scatena empatia e tenerezza e la cui crescita è palpabile dal principio alla fine e la cui storia sa emozionare e far sorridere.
Il volume potrebbe essere perfettamente autoconclusivo e, pur prevedendo un seguito, non lascia il lettore con l'amaro in bocca e quel senso di recisione della storia che spesso si cela nei finali dei libri appartenenti a una serie.
Pur essendo irrimediabilmente e innegabilmente deceduta, Amelia non ha mai smesso di vagare nel mondo dei vivi. Con la piccola manciata di ricordi che le è rimasta dopo la sua morte, di cui ignora le dinamiche, continua a vagabondare sulle sponde del fiume che un tempo le tolse il respiro.
La caratterizzazione che la Hudson ha fatto con
Amelia è interessante e sfaccettata. Il suo essere fantasma la pone in
una condizione di immobilità dolorosa e incessante. Non ricorda nulla
del proprio passato da viva, non conosce il suo aspetto fisico e non
conserva più tutti sensi che possiedono gli esseri viventi.
Non può percepire il contatto con ciò che la circonda, pur non essendo capace di attraversare i
muri e le persone, e non percepisce gli odori e i sapori.
La mente della ragazza è avvolta in una sorta di torpore dovuto all'isolamento e all'impossibilità di interagire con il mondo, l'unico triste diversivo nella sua non vita è uno strano stato di incoscienza in cui a volte piomba per rivivere il suo annegamento. In un giorno apparentemente simile a tanti altri però, Amelia si troverà a fronteggiare la morte a viso aperto. Non la sua, ma quella di uno sconosciuto che rischia di annegare.